Santa Domenica Vittoria

Il territorio feudale di Santa Domenica non fu che una parte del territorio feudale di Roccella, e ne seguì le vicende. Solo quando il Marchese di Roccella e Principe di Maletto Francesco Spatafora Crisafi, vendette questa parte di marchesato a Sebastiano Pagano, essa divenne un ente a se stante e costituì una distinta signoria, riuscendo in tal modo ad acquisire libertà amministrativa. I Pagano governarono il feudo fino al 1710; Successivamente il potere passò nelle mani dei Di Giovanni e degli Alliata. Nel 1845 ottenne l’autonomia amministrativa come comune. Santa Domenica Vittoria si trova davanti un magnifico panorama costituito dall’ampia valle dell’Alcantara, con a fianco l’imponente monte Etna, che proprio dalla parte di Santa Domenica presenta il più bello ed armonioso dei suoi aspetti. Gli abitanti vivevano di pastorizia e di agricoltura ma al giorno d’oggi queste attività non vengono più praticate e il territorio a disposizione è praticamente abbandonato a se stesso. I motivi che hanno portato a questo quasi totale abbandono sono dovute principalmente alla forte pendenza del territorio (mancano, infatti, quasi del tutto le zone piane) che ne rende difficile la coltivazione; a ciò si deve aggiungere l’eccessiva frammentazione del territorio agricolo che viene soprattutto adibito alla […]
Floresta

Il Comune di Floresta, in provincia di Messina è il comune più alto, si trova infatti a 1275 metri sul livello del mare. Le caratteristiche del territorio fanno si che il Comune di Floresta sia inserito nel territorio del parco dei Nebrodi, e rasenta anche il territorio del Parco Fluviale del fiume Alcantara di cui nel territorio del Comune fluisce la sorgente. L’abitato, che sorge proprio di fronte al vulcano Etna, è il più piccolo e al tempo stesso il più alto, contraddistinto da antichi palazzi fregiati da architravi e balconi in ferro battuto. Le vicende storiche che la caratterizzarono sono prive di eventi memorabili. All’inizio del XVII secolo, nel 1619, il borgo venne elevato a marchesato, la cui giurisdizione fu affidata ad Antonio Quintana da Filippo III. Infine passò agli Stagno d’Alcontres, che lo tennero fino all’abolizione dei privilegi feudali, decretata la nuova costituzione borbonica nel 1812. Nel 1820, la piccola comunità veniva elevata a Comune autonomo. Nel 1892 la popolazione locale, a causa di una grave crisi economica, partecipò alla rivoluzione contadina. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, oliveti, agrumeti e atri frutteti nonchè con l’allevamento del bestiame. Il settore […]
Graniti

Comune collinare che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole. L’abitato, sorge adagiato su un colle, nei pressi del letto di un piccolo fiume. La sua origine storica risale all’epoca dei saraceni. Nel periodo medievale, durante la denominazione aragonese, il feudo fu sottoposto alla giurisdizione del nobile Magiavacca. Si succedettero, nel 1370 il conte Enrico il Rosso di Aidone; nel 1402 il vicerè Michele Castagna; le famiglie dei Pollicino e dei Balsamo; nel 1659 il feudo fu acquistato dal nobile Tarsia Mestrilli. Nell’abitato vi sono tre chiese: la principale e’ dedicata a San Basilio Magno, un’altra a San Sebastiano, patrono del paese che si festeggia la prima domenica di agosto, e una terza che e’ collegata ad un convento di suore francescane dedicata a San Giuseppe. L’economia e’ basata sull’agricoltura. Si producono vino, formaggi, olive, castagne, mandorle, pesche, ciliegie, mandarini, arance e limoni. E’ inoltre presente l’allevamento del bestiame. Il settore industriale è costituito da aziende che operano nel comparto alimentare, nella lavorazione del legno e di materiale per l’edilizia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti. Piacevoli sono le escursioni alle Gole dell’Alcantara, l’aria salubre, la bellezza, la tranquillità del luogo e la sua gastronomia. Tra le manifestazioni del […]
Valle dell’Alcantara

La Valle dell’Alcantara è un territorio che ha limiti non precisamente definiti. In campo naturalistico essa indica un’area geografica ben precisa: il bacino imbrifero del fiume Alcantara, cioè quella superficie della Sicilia orientale che raccoglie le acque piovane (e le precipitazioni nevose) che alimentano il deflusso del fiume Alcantara. L’estensione della sua superficie è abbastanza ampia e la sua massima altitudine coincide con la sommità del bellissimo monte Etna, mentre quella media è sui 900 m. I terreni della Valle, da un punto di vista amministrativo appartengono alle province di Messina (11 comuni) e di Catania (3 comuni). PARCO FLUVIALE ALCANTARA Il parco fluviale dell’Alcantara è un parco regionale della Sicilia istituito nel 2001 al posto della preesistente riserva e comprende quella parte di territorio delle province di Messina e di Catania che forma il bacino fluviale del fiume Alcantara, ed è situato nel versante nord dell’Etna, allo scopo di proteggere e promuovere il sistema naturale esistente. La sede del Parco si trova a Francavilla di Sicilia, nella struttura costruita negli anni novanta per ospitare un asilo nido e mai usata, mentre il Centro di ricerca, formazione ed educazione ambientale si trova nel comune di Castiglione di Sicilia. Il territorio […]
Taormina

Cittadina di origine antichissima che grazie alla sua posizione incantevole, è un’importante attrattiva turistica conosciuta in tutto il mondo. Il territorio è circondato a nord da colline e a sud da acque cristalline e comprende l’Isola Bella. Il centro abitato sorge in posizione dominante sulla costa. Nel 394 a.C. Dionigi il Vecchio, signore di Siracusa, tentò invano di occupare Taormina e nel corso dell’assedio rischiò anche di essere ucciso. Solo nel 392 a.C. Dionigi riuscì ad annettere la città al territorio di Siracusa, in conseguenza di un trattato con i Cartaginesi. La definitiva fondazione della città greca si ebbe tuttavia solo nel 358 a.C., quando Andromaco (il padre del celebre storico Timeo) raccolse i superstiti di Naxos e i loro discendenti e li condusse sul sito che, da allora, assunse il nome di Tauromènion dal Monte Tauro (circa 200 m. sul livello del mare). Lo stretto rapporto di filiazione tra la nuova colonia e Naxos è confermato dalle prime monete di Taormina sulle quali è raffigurato Apollo Archeghètes, la divinità protettrice dei Nassii. Da allora Tauromenion rimase nell’orbita siracusana fino alla conquista romana, come attesta il trattato del 263 a.C. fra Ierone II di Siracusa e Roma. Il trattato permise […]
Roccella Valdemone

Comune di origine antica che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole. Ricco di sorgive, il territorio è caratterizzato da una rigogliosa vegetazione boschiva. L’abitato sorge arroccato su una rupe scoscesa e vanta stupende vedute sulla valle e sul maestoso vulcano. Il ritrovamento, nella prima metà del secolo scorso in territori adiacenti a Roccella Valdemone, di monete di periodo greco-romano fa supporre, già all’epoca, insediamenti umani. Certamente i luoghi erano già abitati all’arrivo dei Saraceni. Successivamente, dai tempi della dominazione normanna, con l’avvento del sistema feudale in Sicilia anche la terra di Roccella divenne concessione feudale e fu divisa in feudi, dati come ricompensa ai baroni che avevano prestato i loro servizi, e dei quali le contrade, in cui tutt’oggi è suddiviso il territorio, sono antica testimonianza: a nord Cassanita, Masinaro, Nocerazzo, Perino, Pillera e Revocato; a sud Bonvassallo (in cui, a differenza delle altre, esiste ancora la borgata), Germanà, Pecoraro, S. Giovanni; a est Daniele; a ovest Pietrorizzo, Lanzarite. I primi signori feudatari di Roccella Valdemone furono gli Spadafora, anticamente Spatafora, che iniziarono la loro baronia sembra nel 1296 con Damiano Spatafora e sia pure con interruzioni in epoche diverse e con la denominazione alterna dei Lauria, ne […]
Randazzo

La città di Randazzo è immersa in un suggestivo scenario paesaggistico ed offre il suo territorio al Parco Regionale dell’Etna, a quello dei Nebrodi e al Parco Fluviale dell’Alcantara. Aree che le conferiscono una peculiarità unica: quella di poter spaziare fra contenuti ambientali e naturalistici veramente incantevoli. Ogni suggestivo angolo di Randazzo offre vedute diverse, panorami imponenti e singolari che riservano emozioni crescenti man mano che si scoprono le tracce della sua antica civiltà ed i segni del suo splendore medievale. Con le sue bellezze paesaggistiche e naturali e con il fascino delle sue antiche opere d’arte, chiese, vecchi palazzi, musei che ospitano resti archeologici di gran valore, con le sue strade ed i suoi vicoli in pietra lavica, Randazzo è una vera e propria perla ambientale ed architettonica, incastonata com’è, nel cuore di un territorio variegato e unico. Estendendo il suo territorio, di 20.484 ettari, da una quota di 561 metri in contrada Acquafredda ai 3.230 sulla sommità dell’Etna, il paese possiede molte caratteristiche climatiche piacevoli: l’inverno asciutto, la dolce primavera, la fresca estate e il tiepido nonché mite autunno. Il territorio che circonda la cittadina è oggi difeso dalla presenza delle tre oasi protette che aiutano l’uomo a vivere perfettamente […]
Motta Camastra

Il comune di Motta Camastra ha origine fenicia ed è stato interessato anche dalle dominazioni greco-romane e arabo-normanne. Il casale di Camastra, risalente alla fine del XII sec., fu proprietà, intorno alla metà del Trecento, dell’Ammiraglio Ruggero di Lauria, signore di molte terre di Sicilia. Nel 1398 il borgo fu donato a Garcia Perez da Liquida e poi a Pietro Axone. Durante il XV sec., per un periodo di tempo, fece parte del Regio Demanio, sotto la cura del Senato di Messina, per ritornare nuovamente in mano degli Axone. Nel corso dei secoli fu proprietà di altre famiglie feudali quali i Sardo nel 1453, i Romeo nel 1629, i Marzano e i Branciforti nel 1760, fino all’eliminazione del feudalesimo avvenuta nel 1812. Tra gli eventi storici che coinvolsero Motta Camastra va ricordata la battaglia combattuta a Francavilla di Sicilia tra Spagnoli e Austriaci il 20 giugno del 1719, quando Motta Camastra fu utilizzata come quartiere generale.Qui fu sepolto il comandante austriaco Ferdinando Carlo Conte di Wolqk Enstein. Testimonianze storico-architettoniche sono la chiesa dell’Annunziata; la chiesa Madre; il palazzo La Rosa; Villa Savoia; i ruderi del castello medievale. L’economia del paese si basa sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, oliveti, […]
Mojo Alcantara

Comune di origine medievale, circondato dalla splendida cornice della valle Alcantara, che offre la possibilità di effettuare piacevoli soggiorni, di gustare i piatti tipici della cucina locale e di realizzare escursioni nei dintorni. Circa mille anni prima della nascita di Cristo, la colata lavica emessa dal cratere del Monte Mojo avrebbe seguito il percorso del fiume fino a tuffarsi nel Mar Jonio formando la penisola di Capo Schisò. Proprio per questo motivo i Comuni compresi nel territorio tra Mojo Alcantara e Giardini Naxos poggiano su di un solidissimo substrato lavico. L’origine medievale del paese è testimoniata da vari reperti archeologici anche se scarne sono le notizie sulla sua storia, caratterizzata essenzialmente dalla presenza incombente del vulcano Etna. Nel periodo medievale il feudo fu sotto la giurisdizione del nobile Tommaso Tortori. Successivamente l’amministrazione passò nelle mani della famiglia dei Lancia. Nel 1928 venne unito al paese di Malvagna ma nel 1947 ottenne di nuovo l’autonomia amministrativa come comune. L’economia del paese si basa sulla produzione di pesche, cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olive, agrumi e sull’allevamento del bestiame. Il settore industriale è costituito da aziende che si occupano della lavorazione del legno e di materiale per l’edilizia. Il terziario si compone di una […]
Malvagna

Comune montano di probabile origine preistorica, ricco di sorgive e fitti boschi, il cui abitato sorge su uno sperone nei pressi di una fiumara. Il borgo si espanse a causa della malaria che minacciava gli abitanti del confinante feudo di Mojo e che trovarono conveniente salire sulla costa della collina vicina. L’aria salutare, il clima mite e il territorio fertile convinsero molti vassalli della zona circostante a trasferirsi in questo borgo. Nel 1627 fu elevato a principato da Filippo IV in favore di Giovanni Lancia. Rimase alla famiglia Lancia per oltre un secolo, fin quando, per successione ereditaria, arrivò nelle mani di Salvatore Migliaccio. I Lanza e i Migliaccio presero il titolo di Principi di Malvagna nel 1862. Durante il fascismo fu unito a Mojo Alcantara nel comune di Lanza, ma dopo la caduta dello stesso, tornò ad essere un comune a sé, riassumendo il nome originale di Malvagna. Simbolo di Malvagna è il leone rampante in giallo, su campo rosso. Malvagna si affaccia sulla valle dell’Alcantara, di fronte all’Etna, che si può ammirare in tutta la sua imponente bellezza e al monte Mojo, anch’esso vulcano ma non più attivo. Tra le testimonianze storiche si segnalano: la chiesa di San Giuseppe […]
Giardini Naxos

Centro costiero ricco di bellezze naturali, di origine antica, che basa la sua economia sul turismo. Sorge sul golfo in cui un tempo era Naxos, l’antica colonia euboica fondata in Sicilia nell’VIII secolo a.C. e distrutta da Dionigi I nel 403 a.C. Di essa ha ereditato il nome, che prima era solo Giardini. Giardini Naxos fu la prima colonia greca e venne fondata intorno al 734 a.C. dai Calcidesi d’Eubea ai quali si unirono i Nassi dalla grande isola dell’Egeo. La città divenne prospera ei primi decenni del V secolo a.C. Nel 403 a.C. fu distrutta da Dioniso I di Siracusa che ne abbatté le mura, ridusse in schiavitù la popolazione e consegnò il territorio della città alle vicine popolazioni sicule, intendendo così punirla per essersi schierata con gli Ateniesi nel conflitto contro Siracusa. Dopo tale evento Naxos non tornò più ad avere il ruolo di città, pur rimanendo il suo porto attivo durante tutta l’antichità. Da allora la vita urbana si spostò nella città di Taormina, fondata nel 358 a.C. da Andromaco, padre dello storico Timeo . La vicenda della città si conclude dunque nell’arco di poco più di tre secoli. Questo frangente, che trova conferma nell’evidenza archeologica, fa di Giardini Naxos […]
Gaggi

Comune collinare, di origine saracena, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole. Gaggi sarebbe una contrazione del termine arabo “Kaligi”, ossia “rivolo d’acqua” o “torrentello”: da qui infatti Ga(li)ggi e quindi Gaggi. A rafforzare questa tesi, è lo storico messinese Domenico Puzzollo Sigillo che nei primi anni del Novecento, in un lessico toponomastico riguardante la Sicilia, sostiene che Gaggi derivi dall’arabo Karigi, che significa “canale d’acqua”, ipotesi possibile data l’ubicazione del paese nella valle dell’Alcantara. La storia di Gaggi inizia con le difficoltà finanziarie della monarchia spagnola: la storia del paese si inserisce infatti in quel processo di colonizzazione interna che interessò la Sicilia nel Seicento e che, in particolare, vide la città statale di Taormina essere alienata dai suoi casali, tra cui appunto Gaggi, della cui vendita fu interessato un ricco personaggio messinese, asceso socialmente grazie alle ingenti possibilità economiche che gli permisero di acquistare feudo e titolo nobiliare. Dominata nel corso dei secoli oltre che dai normanni anche dagli svevi, dagli angioini e dagli aragonesi. Sotto le varie dominazioni cambiarono anche le casate che esercitarono la giurisdizione del borgo: da quella dei principi Branciforti di Scordia a quella della famiglia dei De Spuches. Dopo i borboni e con […]
Francavilla di Sicilia

Francavilla di Sicilia ha origini antichissime. A testimoniarlo sono i ritrovamenti nel 1979 di alcuni reperti archeologici risalenti al V sec. a.C. che dimostrano la presenza dei Calcidesi di Naxos nella Valle dell’Alcantara. In età normanna, intorno all’anno 1000, il territorio venne donato al monastero basiliano di San Salvatore della Placa. Successivamente nel 1130 Francavilla venne assegnata da Ruggero Il al figlio Guglielmo come ricompensa per le sue vittorie. In seguito il territorio passò a Ruggero di Lauria. Nel 1538 la cittadina fu scambiata da Carlo V con Taormina e data in feudo al visconte Antonio Balsamo, nobile messinese, che la lasciò al nipote Jacopo Ruffo. Furono costruite diverse chiese e le strade abbellite con statue e fontane. Nel 1678 Francavilla di Sicilia ricevette da Carlo II, re di Sicilia, il titolo di città. Nel corso della guerra della Quadruplice Alleanza la cittadina rimase vittima di un duro e sanguinoso scontro tra Austriaci e Spagnoli. Una data indimenticabile è quella del 20 giugno 1719, in cui morirono migliaia di persone. Fino al 1800 Francavilla rimase teatro di scontri e proteste; ritrovò serenità soltanto dopo l’Unità d’Italia. L’abitato basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una buona presenza del […]
Castiglione di Sicilia

Centro montano, di antica origine che basa la sua economia sull’attività agricola e su una buona presenza del settore industriale. L’abitato sorge al centro della Valle dell’Alcantara ed è adagiato su una rupe lavica, con viuzze ripide e strette. La bellezza del territorio, l’aria salubre, la genuinità dei prodotti e la possibilità di effettuare escursioni nel parco dell’Etna, costituiscono valide risorse per l’incremento turistico. Anticamente fu abitata dagli esuli provenienti da Naxos. Successivamente fu rasa al suolo da Dionisio I di Siracusa. Nel 400 a.C i Greci si resero conto della posizione strategica del territorio e costruirono sul forte un punto d’avvistamento fortificato per controllare l’unica via d’accesso per l’interno della Sicilia. Nel 1240 Federico II di Svevia la denominò “città animosa” e concesse inoltre la giurisdizione del feudo al nobile Ruggero di Lauria. Fu inoltre governata da Federico II d’Aragona e verso la fine del XIV secolo dal re Martino. Nel corso dei secoli si succedettero, pertanto, gli Arabi che rivoluzionarono i sistemi d’irrigazione, i Romani, che costruirono ponti, i Normanni e gli Svevi, sotto i quali Castiglione divenne città regia. Castiglione si ingrandì sotto tutte le varie dominazioni: il castello continuò a fortificarsi, si costruirono chiese e palazzi, grazie alla ricchezza proveniente dalla […]
Calatabiano

Calatabiano ricade nello straordinario territorio della Valle Alcantara, racchiuso in un contesto unico, adagiato sulla pianura, vicino al mare, alla montagna e al fiume Alcantara. Il paesaggio è di tipo rurale, con vegetazione di agrumeti e nespoleti. Sulle colline che dominano la “Piana” si erge il castello. Abitata sin dall’epoca preistorica, come testimoniano vari reperti archeologici, nel 902 d.C. fu sottoposta per circa due secoli alla dominazione dei saraceni. Il nome del paese deriva dall’arabo “Kalaat – al Bian” (castello di Bian) ovvero il nome del signore saraceno che governò l’antica fortezza. Intorno al 900 d.C., gli Arabi provenienti dall’interno della Sicilia, attraverso la Valle dell’Alcantara, invasero la zona ed espugnarono il castello. Il paese divenne ben presto un centro agricolo di grande importanza soprattutto per l’organizzazione del sistema di irrigazione delle colture di cui gli Arabi erano esperti. Successivamente, sotto il dominio dei Normanni e al regno di Ruggero II, Calatabiano fu elevato a baronia. Tra i vari signori che si succedettero nei secoli, il periodo più fulgido si ebbe con la signoria dei Cruyllas, famiglia di origine catalana, che ottennero la baronia nel 1396, ingrandirono il Castello ed edificarono la Chiesa del Santissimo Crocifisso.Gli ultimi signori che regnarono sul borgo furono […]
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